martedì 25 dicembre 2012

Argentina: l'esproprio dei latifondi


Argentina, le mani del governo sui terreni dell’aristocrazia latifondista
di Emiliano Guanella - 24/12/2012
Fonte: La Stampa
La presidente argentina Cristina Fernande Kirchner
La Kirchner annuncia l’esproprio
dei padiglioni della Società Rurale
nel cuore chic di Buenos Aires

È considerata da sempre il simbolo dell’aristocrazia terriera argentina, conservatrice e facoltosa, ora è sotto attacco da parte del governo della presidente Cristina Fernande Kirchner. 
Il Governo ha annunciato l’esproprio dei padiglioni della Società Rurale Argentina, un terreno enorme e dall’altissimo valore commerciale che si trova nel cuore del quartiere di Palermo, uno dei più chic di Buenos Aires e dove si tengono praticamente tutti i congressi e le fiere di rilevanza del paese. La Rural, come viene chiamata, è l’associazione di categoria dei grandi produttori rurali e allevatori che da sempre costituiscono la spina dorsale dell’economia argentina. Poteri forti, dalle sue fila sono usciti presidenti e ministri ed è stata spesso vicina ai governi militari. Nel 1991 l’allora presidente Carlos Menem, assieme al ministro d’economia Domingo Cavallo, vendette il terreno in questione, di proprietà del demanio statale, per 30 milioni di dollari, con un finanziamento agevolato in dieci anni. Era l’epoca delle grandi privatizzazioni, dello Stato leggero, che svendeva a imprese private le società di servizi pubblici. Dietro quelle vendite c’erano gigantesche bustarelle, un sistema di corruzione smascherato da diverse inchieste giudiziarie, ma per il quale lo stesso Menem non ha mai pagato in prima persona, al punto che, oggi l’ottantenne ex presidente è un senatore alleato del governo Kirchner.  
La Rural investì molto in quei terreni, costruendo nuovi padiglioni e facendolo diventare il principale polo fieristico di Buenos Aires. È la sede della tradizionale fiera dell’agricoltura e dell’allevamento, ma poi nel resto dell’anno alla Rural succede praticamente di tutto, dalla Fiera del Libro, al Festival di Tango, da esposizioni artistiche a congressi e esibizioni commerciali di ogni tipo. Secondo il governo quei terreni valevano vent’anni fa almeno il doppio del prezzo in cui furono venduti, lo Stato ora se ne appropria e deciderà in futuro che farne. Mentre i sostenitori di Cristina Kirchner esultano, i giornali oppositori al governo tuonano contro quello che definiscono come l’ennesimo attacco alla proprietà privata. Gli interessati annunciano che faranno ricorso e che resisteranno con tutti i mezzi possibili all’esproprio. Si rischia una fase di stallo, che potrà creare non pochi problemi a espositori argentini e internazionali; se non si trova un accordo a breve, le manifestazioni in programma per i primi mesi del 2013 rischiano infatti di saltare.
 

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