venerdì 9 novembre 2012

L'Euro privato: un'esperienza finita


L’Europa falsa e falsata

Olanda, Finlandia, Germania, Svezia e Gran Bretagna (quella delle sterline) si oppongono alla proposta di bilancio rettificativo per il 2012 presentata dalla Commissione europea e riguardante l’esborsi da 670 milioni di euro per il terremoto in Emilia Romagna da parte del fondo d’emergenza sulle catastrofi naturali. Questo nonostante quei Paesi abbiano riconosciuto che l’Italia ha diritto ai finanziamenti del Fondo di solidarietà.

E’ da queste piccole “buone azioni” che si denota come l’unità monetaria sia solo il pretesto per fomentare beghe e odio nazionalista. E’ da queste piccole buone azioni che si denota il fallimento dell’euro così come l’abbiamo conosciuto e condiviso fino ad oggi. Io non ho la bacchetta magica per immaginare cosa realmente potrà succedere col disfacimento della moneta unica. Ma non vedo alternative difronte a quello che sta accadendo in Grecia, battistrada della crisi che sta riducendo il Paese alla carestia. Ho un fratello che negli ultimi anni ha lavorato in un hotel di una rinomata isola dell’Egeo, meta di turismo internazionale. E’ tornato di recente dicendomi che molto probabilmente in Grecia non ci tornerà più. Il Paese forzosamente tenuto nell’area euro per il capriccio di 4 banchieri massoni (di cui Mario Monti è pedina) è ridotto alla fame, non più soltanto ad Atene, ma in tutto il territorio nazionale. Persino, appunto sulle isole, dove si incappa in situazioni di disagio sociale che le autorità non sono più in grado di contenere e di controllare.

L’Italia sta seguendo la Grecia col vento in poppa. La contrazione dei consumi si riflette in un calo inarrestabile e generale di tutte le attività imprenditoriali. Milano è sempre più spenta e deserta. Le code di italiani alle Caritas per un pasto caldo gratuito sono sempre più lunghe. Ci sono bar e ristoranti che registrano cali del 70% degli incassi rispetto soltanto a un anno fa. A Malpensa, quest’anno si registrerà il record negativo di transiti di passeggeri, al di sotto della soglia dei 20 milioni. L’umore generale è nero. Sempre più spesso si assiste a liti tra poveri per strada, anche col solo pretesto di una precedenza mancata. Ripeto, a Milano. Nella capitale economica di questo Paese finito. Non oso pensare come sia la situazione in altre città. Ecco perché credo che l’Emilia colpita dal terremoto dovrà rimboccarsi le maniche da sola, e i suoi abitanti mettere mano al portafogli per ricostruirsi casa e capannoni danneggiati. Di euri non ce ne sono e non ce ne saranno dalla Mitteleuropa. Le elezioni regionali e le politiche italiane saranno un terremoto per i partiti. Penso che uno dei compiti primari delle nuove classi dirigenti, oltre al lavoro, sarà quello di riprendere il filo della coesione sociale cercando di mandare in barba i trattati internazionali (come vorrebbe la Merkel) per riprenderci la sovranità monetaria con la messa in circolo a livello nazionale di una valuta italiana. La banca d’Italia potrà stampare trilioni di banconote per poter pagare le materie prime d’importazione.
L’euro è un’esperienza finita che sta portando alla rovina l’intero continente. La notizia lanciata da Draghi del varo di banconote di nuovo corso legale per prevenire i falsari non farà altro che acuire la crisi, ormai entrata nel vicolo cieco del “morte tua vita mia”. I veri falsari del sistema sono proprio i banchieri protetti da Draghi e da Monti che stanno lavorando per togliere sovranità alle nazioni. Se non reagiamo andremo in guerra civile molto presto.

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