domenica 14 ottobre 2012

Carabinieri: la denuncia del Generale Pappalardo


Antonio Pappalardo: Democrazia in Svendita


“La democrazia è in svendita”.
Non l’ho detto io. L’ha detto davanti a TV e stampa il Procuratore della Direziona Nazionale Antimafia Grasso. E ha aggiunto che si comprano i voti a 50 euro a testa e un pacco di pasta. E noi ben sappiamo che questi bastardi di politici fanno questo mercimonio dopo aver rubato i nostri soldi.
Allora a che servono le elezioni, se il risultato è del tutto falsato?

Davanti a questa affermazione quanto conta la vittoria del 70% di Orlando a Palermo, dove la fame di lavoro e il bisogno sono alle stelle?
E cosa fanno le Istituzioni nel momento in cui la democrazia non esiste più nel nostro Paese? Si fanno dichiarazioni di principi, ma non intervengono decisamente per rendere veramente democratica questa nostra Repubblica.
Addirittura non intendono ripristinare le preferenze, per paura che i cittadini si facciano corrompere! Che facce di bronzo. Loro sono i corruttori, il marcio, e dovrebbero essere sradicati.
Oliver Cromwell, primo Ministro inglese, quando il 20 aprile 1653 sciolse il parlamento, così definì quei politici :”Banda di miserabili mercenari, sporche prostitute”, invitandoli alla fine in tal modo: “In nome di Dio, andatevene!”.
Il Capo della Polizia, invece di sguinzagliare i propri uomini per acchiappare i ladri di voti mentre li comprano, così uccidendo la democrazia, si affanna a scusarsi perché alcuni suoi agenti hanno portato via a forza un minore per portarlo dal padre, al quale il magistrato lo aveva consegnato.
Caro Manganelli, mi creda è molto più grave che stia saltando la democrazia piuttosto che non siano usati modi corretti ed urbani nei confronti di un minore!
Lei, insieme ai vertici delle Forze Armate, come sancisce la Costituzione, è l’ultimo baluardo a difesa della democrazia.
In Venezuela, quando le cose cominciarono ad andare male, un volenteroso Colonnello dell’Esercito si è fatto avanti e, nel nome di Simon Bolivar, grande rivoluzionario, si è presentato al popolo e si è fatto eleggere. E il popolo, in stragrande maggioranza, lo adora.
Accade altrettanto per i nostri politici, che il popolo vorrebbe vedere tutti impiccati a piazza Loreto?
In Francia De Gaulle ha salvato il suo Paese, facendo quelle riforme di cui aveva bisogno e che oggi rendono stabile quello Stato.
In Italia, nulla di tutto questo. Si tira a campare. Mentre il popolo non ne può più di ruberie, di tasse che non si possono pagare, di ingiustizie, di lavoro che manca e così via.
Il Presidente della Repubblica dovrebbe avere il coraggio – e l’Italia starebbe tutta con lui – di invitare i partiti, responsabili di questo disastro economico e di questo avvilimento generale, di farsi da parte.
Occorrerebbe eleggere con un mandato pieno triennale un uomo, di alto profilo morale e professionale, che sia capace di fare le riforme e di modernizzare l’Italia, con la condizione che, terminato il suo lavoro, deve essere messo definitivamente da parte.
Solo questa misura potrebbe salvare l’Italia.
E’ la nostra ultima spiaggia.
Dopo di che vedo buio pesto!
Palermo, 12 ottobre 2012
Antonio Pappalardo
Giuseppe Pino

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