sabato 27 ottobre 2012

I Carabinieri hanno Deciso di Muoversi


Antonio Pappalardo: I Carabinieri hanno Deciso di Muoversi e i COCER?

I Carabinieri hanno deciso di muoversi. Di fronte all’immobilismo di partiti politici e di sindacati, troppo compromessi con il potere, il COBAR Carabinieri della Legione Sicilia ha rotto gli indugi.

Non accadeva da troppi anni, da quando il COCER Carabinieri del quinto mandato si pose con determinazione e fermezza, ben sapendo di essere sostenuto da tutto il personale dell’Arma, contro un governo che non si curava dei Carabinieri che da troppo tempo subivano ogni genere di soprusi e angherie, con un trattamento economico non dignitoso per un essere umano.
Oggi sono saliti in cattedra questi coraggiosi ragazzi che hanno emesso un duro comunicato: nel ricordare al governo che essi rappresentano 10 mila Uomini e Donne che esplicano servizio nel territorio Siciliano, hanno espresso il proprio sconcerto, dopo aver appreso che la bozza ufficiale del Governo sul Nuovo Regolamento di Armonizzazione del Sistema Pensionistico, ha introdotto una serie di articoli che penalizzano sia la sicurezza del Paese che lo stesso personale, sotto l’aspetto fisico e psichico.
Tale sconcerto si unisce alla delusione per i tagli apportati dalla Legge di Stabilità Finanziaria ai capitoli delle Amministrazioni (Arma Carabinieri e Polizia di Stato), le quali dovranno ulteriormente razionalizzare le ormai esigue risorse, a fronte di una criminalità che invece aumenta i propri investimenti per incrementare potenzialità e strutture criminali. Peraltro, la Legge di Stabilità, non prevede, in modo assurdo, la copertura economica per garantire ai giovani, vincitori di concorso, di poter essere arruolati nell’’Arma dei Carabinieri, i cui organici sono ormai ridotti al lumicino, per cui l’età media anagrafica del personale risulta superiore alle altre Forze di Polizia Europee.
In un solo termine, le Forze di polizia italiane stanno invecchiando. Domani saremo difesi da carabinieri sdentati, ipovedenti e ipoudenti.
L’organico dei Carabinieri è ormai carente di 8.000 unità. Come pensa di vigilare il territorio il Professor Monti? Con la polizia municipale, mettendo da parte i Carabinieri, che forse non obbediscono più a certe metodologie operative?
Il COBAR Sicilia da notizia di apprendere che i Carabinieri siciliani con i loro familiari si asterranno dal votare nelle consultazioni elettorali regionali, per la totale sfiducia nelle Istituzioni Politiche, Governative e Parlamentari, che a partire dal 2010, con il decreto Legge 78 e fino ad oggi con il varo del Regolamento Pensionistico e con la Legge di Stabilità Finanziaria, hanno penalizzato e mortificato le Forze di Polizia senza tener conto della Legge sulla Specificità del Comparto Sicurezza e Difesa.
Il COBAR Sicilia ha deliberato di:
- riunirsi in segno di protesta in modo permanente presso la propria sede di Palermo in attesa che i politici, locali e nazionali, si adoperino affinché la sicurezza del Paese e la dignità degli Uomini e Donne dell’Arma non vengano offese ulteriormente da scelte politiche scellerate;
- chiedere al COCER di convocare un’Assemblea generale in Roma di tutti i delegati COBAR e COIR d’Italia, per valutare le manovre finanziarie e pensionistiche del governo che, se votate dal Parlamento, non tratterrebbero la rabbia, lo sconforto e lo sdegno dei Carabinieri non solo Siciliani.
Non so cosa deciderà il COCER. Ma state più che certo che noi vi saremo vicini. Anche perché il Popolo non ne può più di subire restrizioni economiche mentre il debito pubblico continua ad salire. Ma dove vanno a finire i nostri soldi? Qualcuno già mormora che Monti ha preteso a suo tempo di essere nominato senatore a vita, prima di assumere la carica di Capo del governo, perché, ben sapendo che avrebbe adottato provvedimenti contro la povera gente, un giorno sarebbe stato chiamato a rispondere delle sue azioni. Con l’immunità si sente coperto.
Non si fanno, però, i conti senza l’oste. Se scoppia una rivoluzione, non c’è immunità che tenga!
Roma, 27 ottobre 201
Antonio Pappalardo
Giuseppe Pino

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