sabato 18 agosto 2012

Il governo: "Possibile referendum sull'euro"

LA SVOLTA TECNICA

Il governo: "Possibile referendum sull'euro". Sorpresa, anche Monti fa il leghista

"Un referendum sull'euro"
Il governo diventa leghista


 Il ministro Moavero dà ragione a Maroni: "Sulla nuova Europa bisogna consultare i cittadini". Ma intanto il Carroccio si spacca sulla Lira
di Matteo Pandini


Saranno le vacanze, sarà che pure in Finlandia si dicono pronti alla fine dell’euro, sarà che nel Vecchio continente si moltiplicano gli accidenti contro la moneta unica. Sarà tutto questo e forse altro ancora. Fatto sta che Enzo Moavero, ministro per gli affari europei del governo Monti,  scopre addirittura la democrazia. In un colloquio con Repubblica, il ministro ha sostenuto che in Italia serve un’ampia riflessione su come deve essere l’Unione Europea del futuro, ed è chiaro «che il Parlamento e i cittadini dovranno essere chiamati ad esprimersi». Di più: bisogna capire meglio «cosa non ci soddisfa dell’Europa attuale e cosa vorremmo cambiare per essere disposti a condividere più sovranità nell’ambito della casa comune europea».
Certo. I pignoli obietteranno che la moneta unica è entrata in vigore da più di dieci anni senza che gli italiani potessero dire ba, ma d’altronde è meglio tardi che mai. Qualche pedante potrebbe addirittura aggiungere che ci ritroviamo un governo che i cittadini non si sono scelti. Però, al di là dei dettagli, quella di Moavero è una svolta a suo modo epocale. Anche per i professori, la moneta unica e l’Europa si possono discutere. Tempo fa erano argomenti tabù. Nel Belpaese solo due tipacci come Beppe Grillo e il leghista Roberto Maroni stavano sollevando il problema. Il comico genovese sosteneva che «un referendum sull’euro e sulla ristrutturazione del nostro debito è sempre più necessario. Ci vediamo in Parlamento (nonostante Napolitano). Sarà un piacere». Era il 2011. E anche ieri il segretario lumbard ha annunciato che «la Lega sta preparando la proposta di legge popolare per tenere il referendum sull’Europa e sull’euro». Probabile che, dopo l’apertura del ministro per gli affari europei, Beppe e Bobo si chiedano dove abbiano sbagliato. Ufficialmente, le parole di Moavero hanno incassato plauso bipartisan. Il Carroccio auspica l’apertura di «un dibattito serio» (Rossana Boldi, senatrice). Il Pd si spella le mani: «L’Europa deve nascere da voto popolare» chiosa Arturo Parisi.

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