giovedì 7 giugno 2012

Le carte segrete di Benedetto XVI

Passaparola - Le carte segrete di Benedetto XVI - Gianluigi Nuzzi

"Il rischio è che dall’Europa venga una condanna nei confronti del Governo italiano e che si imponga il Governo italiano di far pagare l’ICI alla Chiesa, e farla pagare non da oggi, ma dal 2005!...
Il ministro delle Finanze Giulio Tremonti va a parlare con l’allora Presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, quello cacciato qualche giorno fa, che rappresenta Bertone, quindi il Segretario di Stato Vaticano. Il Vaticano con Bertone, Gotti Tedeschi e Tremonti si incontrano e studiano il modo per evitare l’infrazione dell’Unione Europea, per evitare la condanna e che la Chiesa dia questi soldi all’Italia, mentre poi chiede a tutti i cittadini di pagare e reintroduce la tassa, questa dannata ICI! È un’antinomia molto rumorosa, ma ci sono i documenti, bisogna evitare l’infrazione da parte dell’Unione Europea. Trovano lo stratagemma, cioè cambiare la legge, perché se tu cambi la legge, Bruxelles, la UE ne prende atto e cade l’infrazione, il procedimento disciplinare, sanzionatorio cade." Gianluigi Nuzzi
Il Passaparola di Gianluigi Nuzzi, giornalista
Il presepe da 550 mila Euro
Un saluto innanzitutto a tutti i sostenitori che seguono il blog di Beppe Grillo, ci ritroviamo con il mio nuovo libro che è “Sua Santità” dopo che nel maggio 2009 per primo, proprio questo sito, presentò “Vaticano S.p.a.”.
Tra il mio nuovo saggio e “Vaticano S.p.a.”, ci sono molti punti di unione, “Sua Santità” come “Vaticano Spa” si occupa di vicende vaticane delle quali nessuno ci vuole far sapere nulla, come se ne occupa? Non con le chiacchiere che si sentono nei corridoi dei sacri palazzi o gli anonimi dei corvi, ma con dei documenti che ci portano le colombe, perché abbiamo accesso a dei documenti.
Il baricentro di questo libro è il Palazzo apostolico, ovvero il terzo piano del Palazzo apostolico dove c’è l’appartamento privato di Benedetto XVI. Abbiamo per la prima volta nella storia del Vaticano la possibilità, non ci sono precedenti, di conoscere i dossier, le criticità affrontate da questo Santo Padre per la sua Chiesa nel mondo. Voglio fare una piccola premessa. Questo non è è un libro anticlericale, contro la fede. Se uno crede o non crede è un fatto assolutamente personale. Il giornalista ha l’obbligo di raccontare fatti che non si conoscono e se tante polemiche ci sono state su questo libro è perché questi documenti sono assolutamente dirompenti perché raccontano di problemi all’interno della Chiesa, svelano le relazioni tra il Vaticano, la Santa Sede e gli altri Stati, a iniziare dai rapporti con l’Italia.
Penso che il giornalista abbia il dovere, nel momento in cui trova delle notizie, di renderle pubbliche, poi certo, sui giornali si parla di corvi, di talpe, ci sono delle visioni di quello che sta accadendo, l’arresto di questo maggiordomo con degli aspetti da umorismo. Il maggiordomo è sempre il colpevole. I primi capitoli sono dedicati alle congiure. Come nei secoli più bui della Chiesa ancora oggi in Vaticano si consumano delle congiure. Una è quella del caso Boffo, un’altra è quella di Monsignor Viganò, l’economo del Vaticano, che denunciava casi di corruzione al Papa e che poi si lamenta con il Papa: “Dopo averti denunciato questi casi, dopo averti raccontato e documentato come il presepe in Piazza San Pietro costava 550 mila Euro l’anno farlo, che è una fotografia perfetta, è un mosaico combaciante …”.
La storia del presepe è emblematica, simbolica di sperperi, il dietro le quinte della contabilità vaticana, questo Monsignor Viganò è stato cacciato, mandato a Washington come nunzio apostolico. Il caso Boffo? Noi l’avevamo visto in prospettiva italiana, ma chi aveva passato quelle carte delegittimanti nei confronti dell’ex direttore dell’Avvenire, Dino Boffo, che a seguito degli articoli sul giornale di Feltri si dimise? Boffo è rimasto in silenzio per anni, in quel periodo ha raccolto delle informazioni, ha svolto delle indagini che sono riassunte in tre lettere, due spedite al Santo Padre e una a Bagnasco della Conferenza episcopale Italiana. In quelle lettere punta l’indice contro Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano, e dice che difficilmente Bertone non poteva essere coinvolto in questa vicenda.
L’incontro riservato tra Ratzinger e Giorgio Napolitano
Sono accuse gravi, accuse tutte da dimostrare, ma è un fatto che dopo queste accuse Boffo viene reintegrato nella grande famiglia dei media cattolici e gli danno la direzione di Sat 2000, della Tv dei vescovi.
Vian e Bertone, accusati di questa congiura rimangono ai loro posti, nulla accade, tutti promossi.
C’è poi un capitolo fenomenale per i retroscena che svela: “La Sacra ingerenza sull’Italia”, si racconta di tutti i rapporti con la politica italiana, dalle raccomandazioni di Gianni Letta che, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, si dava da fare per raccomandare giornalisti che gli venivano segnalati dai monsignori più importanti del Palazzo apostolico. Si faceva tramite delle raccomandazioni, quindi la raccomandazione non è solo un vizio italiano, è anche una consuetudine di oltre Tevere. Queste sono piccole vicende che diventano un più grandi e simboliche quando andiamo a raccontare l’incontro riservato tra Ratzinger e Giorgio Napolitano. Nel gennaio 2009, i due capi di Stato si incontrano e viene preparato un memorandum su cosa dire, come affrontare gli argomenti per il Santo Padre. Quali sono i temi che l’allora Ministro degli Esteri del Vaticano indica al Papa? Le leggi italiane, dove una è quella della famiglia: “Si devono evitare equiparazioni legislative o amministrative tra le famiglie fondate sul matrimonio e altri tipi di unione”. Due esponenti del governo Brunetta e Rotondi hanno purtroppo fatto annunci in tal senso, ora mi chiedo: “E’ legittimo che un Capo di Stato faccia commenti e pressioni su un altro Capo di Stato in relazione alle proprie leggi?”.
Alcuni vaticanisti, tipo Paolo Rodari a Matrix ha detto: “E’ normale, noi siamo un Paese cattolico, è normale che il Papa evidenzi i desiderata del Vaticano, sta poi al politico italiano recepirle o meno”. Sulla parità scolastica, il problema tende sempre a una soluzione: pena la scomparsa di molte scuole paritarie con aggravi sensibili per lo stesso bilancio dello Stato, occorre trovare un accordo sulle modalità dell’intervento finanziario, anche al fine di superare recenti interventi giurisprudenziali che mettono in dubbio la legittimità dell’attuale situazione. L’incontro con Napolitano, poi c’è tutto il capitolo emblematico, inquietante, della questione dell’Ici passata sottotraccia sui giornali. Una vicenda che grida scandalo. La riassumo: nel 2005 – 2006 i radicali fanno ricorso all’Unione Europea e dicono: l’esenzione Ici sugli immobili della Chiesa cattolica italiana va contro le leggi della concorrenza del libero mercato 2005 – 2006. Passano gli anni, la pratica giace. A un certo punto c’è un’accelerazione, arrivano in Vaticano segnali che l’Unione Europea vuole condannare l’Italia, la pratica è andata avanti, sono stati fatti degli accertamenti, cosa accade? Il rischio è che dall’Europa venga una condanna nei confronti del Governo italiano e che si imponga il Governo italiano di far pagare l’Ici alla Chiesa, ma farla pagare non da oggi: dal 2005! Tutti gli arretrati! Quindi l’Italia doveva rivalersi sugli enti della Chiesa e chiedere indietro tutti i soldi, tu non hai pagato l’Ici quegli anni? Devi darci i soldi ! Quindi poteva arrivare qualche miliardo di Euro nelle casse del nostro Stato.
Il grande regalo dell’Italia al Vaticano
C’era la possibilità di togliere un privilegio, secondo l’Unione Europea. All’epoca c’era il Governo Berlusconi. Il ministro delle Finanze Giulio Tremonti va a parlare con l’allora Presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, quello cacciato qualche giorno fa, che rappresenta Bertone, quindi il Segretario di Stato Vaticano.Il Vaticano con Bertone, Gotti Tedeschi e Tremonti che rappresenta il Governo italiano, si incontrano e studiano il modo per evitare l’infrazione dell’Unione Europea, per evitare la condanna e che la Chiesa dia questi soldi all’Italia che è un commercio personale, mentre poi chiede a tutti i cittadini di pagare e reintroduce la tassa, questa dannata Ici! È un’antinomia molto rumorosa, ma ci sono i documenti, bisogna evitare l’infrazione da parte dell’Unione Europea, perchè? Trovano lo stratagemma, cioè cambiare la legge, perché se tu cambi la legge, Bruxelles, l’Unione Europea ne prende atto e cade l’infrazione, il procedimento disciplinare, sanzionatorio cade.
Il cerino passa in mano a Mario Monti, siamo nel dicembre, se voi andate a rivedere le rassegne stampa, troverete dichiarazioni dei capi della Chiesa, di Bertone, di Bagnasco che dicono: “Sì, in effetti è un periodo di crisi, siamo disposti a rivedere anche noi questa cosa sull’Ici”, come se fosse una concessione, non è così! Non è una concessione! È il timore di dover pagare quegli arretrati se l’Unione Europea dovesse sanzionare l’Italia, vedete come la comunicazione viene girata e raggirata delle volte?
Dico questo perché poi Monti fa la sua comunicazione e dice: “Benissimo, faremo pagare l’Ici alla Chiesa, troveremo su quegli immobili a uso promiscuo, un po’ dove si prega e un po’ dove si vende”, e così salta di fatto il rischio di infrazione, che si evapora, si sgretola, però la cosa viene passata a noi cittadini come un fatto di gentil concessione da parte delle lunghe tonache, ma non è così, non è una concessione, è un grande regalo che l’Italia ha fatto al Vaticano e alla Chiesa.
Vedete che queste storie di Sua Santità non sono storie solo all’interno del Vaticano. I riverberi nella nostra politica e sulle nostre tasche sono evidenti e palesi, per questo credo che l’informazione sia un diritto e anche un dovere, è per questo se voi condividete questi argomenti, passate parola!

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