giovedì 23 febbraio 2012

La Grecia potrebbe abbattere Wall Street

Come la Grecia potrebbe abbattere Wall Street
di Ellen Brown - 22/02/2012
Fonte: Come Don Chisciotte

  In un articolo "Still No End to ‘Too Big to Fail’”,William Greider ha scritto su The Nation del15 febbraio:
I cinici del mercato finanziario ritengono che la Dodd-Frank non si limiti alle banche "troppo grandi per fallire", ma che abbia invece creato una cerchia privilegiati di istituti considerati "sistematicamente importanti" a cui non sarà permesso fallire, indipendentemente dal loro comportamento. 
Potrebbe essere vero, ma c'è una un genere di cattiva condotta che lo Zio Sam non è in grado di coprire: i 32 trilioni di dollari dei credit default swap (CDS). Trentadue trilioni di dollari è più del doppio del PIL degli Stati Uniti e più del doppio del debito nazionale.
I CDS sono una forma di derivati acquistati dagli investitori come assicurazione contro i default. Secondo il Controllore della Valuta, quasi il 95% dell'esposizione totale dell'industria bancaria verso contratti derivati è da imputarsi alle cinque più grandi banche della nazione: JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America, HSBC e Goldman Sachs. Il mercato di CDS è privo di regole, e non viene richiesto che l”assicuratore" abbia davvero i fondi per pagarli. I CDS sono simili a scommesse, e una forte perdita al casinò potrebbe abbattere qualsiasi cosa.
Potrebbe, almeno, a meno che il casinò sia ben arginato. Gli "eventi di credito" che costituiscono default sono determinati dall’International Swaps and Derivatives Association (ISDA), e sembra che l'ISDA sia posseduta dalle banche e dagli hedge fund più grandi al mondo. Ciò significa che è il banco a decidere se dovrà pagare oppure no.
I Banchi di Morgan, Goldman e delle altre Big Five sono giustamente preoccupate, perché un "evento di default" dichiarato sul debito sovrano europeo potrebbe mettere in pericolo il loro schema da 32 trilioni di derivati. Rudy Avizius in un articolo su The Market Oracle (Regno Unito) del 15 febbraio, spiega quello che è successo a MF Global, e perché lo stralcio del 50% delle obbligazioni greche non è stato considerato un evento di default.
Se voi pagaste solo il 50% delle rate del vostro mutuo, le stesse banche vi imputerebbero rapidamente un default. Ma le regole sono abbastanza differenti quando le banche sono le assicuratrici che sottoscrivono il contratto.
MF Global: il canarino nella miniera?
MF Global era uno dei maggiori mediatori finanziari di derivati, fino a quando, il 30 ottobre 2011, non incontrò la propria fine facendo così registrare l’ottavo fallimento per grandezza nella storia degli Stati Uniti, dopo avere riportato un "ammanco di materiale" di centinaia di milioni di dollari in fondi segregati. il brokeraggio utilizzava un gran numero di complessi e controversi accordi di riacquisto, o "repo", per finanziarsi e per ricavare profitti. Tra le scommesse perse, c’era un qualcosa descritto come un affare andato male, 6,3 miliardi di dollari di una scommessa dell’istituto sulle obbligazioni di alcune tra le nazioni più indebitate d’Europa.
Avizius scrive:
In Europa fu raggiunto un accordo che prevedeva lo stralcio del 50% del debito greco. MF Global aveva ovunque un rapporto di indebitamento pari a 40 a 1, anche 80 a 1 a seconda dei dati a cui si crede. Se prendiamo il caso che MF Global avesse una leva di 40 a 1, ciò vuol dire che non avrebbero potuto assorbire anche una piccola perdita del 3%, e così, quando fu pattuito un ”haircut" del 50%, MF Global era spacciata. Tentò di arginare le perdite andando a prelevare criminalmente dai conti segregati, e tutti noi sappiamo come questi clienti abbiano perso i loro soldi […].
Comunque, MF Global riteneva di avere una speculazione priva di rischio perché aveva acquistato i CDS da queste grandi banche per proteggersi nel caso in cui le scommesse sui debito europeo fossero andate male. MF Global credeva di essere protetta dai suoi CDS, ma siccome l'ISDA non ha considerato l'”evento di credito greco" un default, MF Global non poteva coprire le sue perdite, portandola al collasso.
Il banco vinse perché poteva decidere chi era il “vincitore". Ma cosa accadrà quando la Grecia o un qualsiasi altro paese si rifiuterà di pagare? Non si tratta di un "haircut”. È una decapitazione. Il titolo sarà in rigor mortis. Non c’è dizionario che lo possa definire come un "default".
Questo tipo di default definitivo della Grecia viene considerato sempre più probabile da vari analisti, e anche in tempi rapidi. Il dottor Irwin Stelzer, professore senior e direttore del gruppo per gli studi sulle politiche economiche dell’Hudson Institute, è stato citato sul Yorkshire Post(Regno Unito) di sabato:
È solamente una questione di tempo prima che falliscano. Sono in bancarotta, dipende solo da quando verrà riconosciuto e da come verrà definito.
Certamente faranno default […] forse anche entro marzo. Se fossi in loro, me ne uscirei [dall'euro].
Il rovinoso tocco del Re Mida
In un articolo pubblicato su The Observer (Regno Unito) dell’11 febbraio, intitolato The Mathematical Equation That Caused the Banks to Crash (L'equazione matematica che ha fatto fallire le banche, ndt), Ian Stewart ha parlato dell’equazione Black-Scholes, facendo luce sul mondo dei derivati:
Il settore finanziario la chiama la “Formula Mida”, la ricetta per trasformare ogni cosa in oro. Ma i mercati si sono dimenticati della fine del re Mida.
Come ci raccontò Aristotele in questo antico racconto greco, Mida morì di fame proprio a causa delle sue vane preghiere per poter godere del tocco dorato. Oggi i greci stanno facendo la fame per proteggere il casino di Wall Street da 32 trilioni di dollari. Avizius scrive:
I soldi fatti con la vendita di questi derivati sono direttamente responsabili degli enormi profitti e bonus di cui gode Wall Street. I padroni della finanza hanno raccolto profitti osceni da questo schema, ma ora vivono col timore di una rovina e che siano finiti i soldi facili. Le banche hanno portato il livello di leva a un livello talmente estremo che ora tutto il castello di carte è minacciato da una piccola nazione di solo 11 milione di abitanti. La Grecia potrebbe abbattere l'economia del mondo intero. Se venisse dichiarato un default, i pagamenti dovuti avvierebbero una reazione a catena che provocherebbe fallimenti delle banche in tutto il mondo, facendo sfigurare al confronto il collasso di Lehman.
Alcuni osservatori si interrogano se un default della Grecia sia così devastante. Secondo un commento pubblicato su Forbes il 10 ottobre del 2011:
[I]l valore nominale dei contratti di CDS sulla Grecia fino alla scorsa settimana era di 54,34 miliardi di euro, in base all'ultimo rapporto della Depository Trust & Clearing Corporation (DTCC). DTCC è in grado di realizzare un'analisi articolata, avendo i dati sui CDS dell’intero mercato. E ha riportato che le perdite nette sarebbero di un ordine di grandezza più basso, con l'ammontare massimo dei fondi che si sposterebbero da una banca all’altra in relazione agli accordi di pagamento dei CDS per un default pari a 2,68 miliardi di euro. Se l'analisi di DTCC fosse corretta, il mercato dei CDS sul debito greco non aumenterebbe di molto le conseguenze di un default, a meno che lo stimolo del contagio non colpisca altri paesi europei.
È il "contagio", comunque, a preoccupare. Gli attori che hanno protetto le proprie scommesse scommettendo sui due lati non potranno raccogliere le vincite sulle loro scommesse; e ciò vuol dire che non potranno permettersi di pagare le scommesse perdenti, e in questo modo anche altri attori faranno default sulle proprie. Il domino potrebbe cadere in una cascata di default incrociati che vano a infettare l'intero settore bancario e che mettono in pericolo lo schema piramidale globale. Il potenziale di questo tipo di reazione nucleare è quello che portò l’investitore miliardario Warren Buffett a definire derivati come "armi finanziarie di distruzioni di massa". È anche il motivo per cui il sistema bancario non può lasciar cadere uno dei principali attori sui derivati, come Bear Stearns o Lehman Brothers. Secondo un articolo del Wall Street Journal del 20 gennaio:
È a repentaglio la reputazione dei CDS come strumento per gli hedger e gli speculatori, un mercato da 32,4 trilioni di dollari a giugno dell’anno scorso; il valore che potrebbe essere assegnato al debito sovrano, e 2,9 trilioni di dollari per i CDS sovrani, se la protezione non venisse considerata affidabile per i pagamenti, così come l'impatto che un default disordinato greco potrebbe avere sul sistema bancario globale.
**********************************************
20.02.2012
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

Nessun commento:

Posta un commento