sabato 25 febbraio 2012

Il gioco pericoloso delle banche e dei banchieri

"Il gioco pericoloso è quello delle banche e dei banchieri": parola di Francesco Storace

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storaceFrancesco Storace, già ministro della Salute e governatore del Lazio, impegnato nella lotta al sistema economico, racconta a Gioco News, la sua visione del mondo del gaming. "In un momento come questo e per la lotta che noi de La Destra stiamo portando avanti, parlare di gioco è complesso. C'è troppa gente che si rovina e la spirale delle banche, di Equitalia e dello Stato è ormai una morsa troppo stringente".
Riportiamo un estratto dell'intervista, che è disponibile in versione integrale nel numero di febbraio della rivista, consultabile anche online. "Possiamo solo agire - spiega Storace  - ed essere presenti a livello locale, non possiamo fare altro che mantenere altissimo il livello di guardia sociale e umano mentre a livello nazionale la speranza è che lo Stato trovi forme diverse per rimpinguare le proprie casse". Storace sta combattendo una battaglia che coinvolge banche, cittadini, Stato ed Europa. Il tema principale è il 'signoraggio' delle banche, le pratiche usuraie degli istituti di credito e un accanimento di Equitalia "non contro chi non vuole pagare le tasse ma contro chi vorrebbe pagarle ma non può". In mezzo a questo intricato complesso di relazioni sociali, economiche, tecniche e politiche che ruolo ricopre il gioco? "Partiamo da una premessa, ossia che lo Stato che si arricchisce dal gioco, dalle slot machines e da altri tipi di raccolta e ciò non mi piace molto. Sarebbe preferibile raggiungere quegli importi da colmare nel bilancio statale perseguendo altre priorità e studiando metodi di raccolta alternativi. Ma così è e, se non possiamo intervenire a livello nazionale, dobbiamo essere molto attenti, prudenti, protettivi verso i cittadini". Ci pare di capire che lei ravvisi un'emergenza sociale molto seria in questo settore. È stato governatore del Lazio, Ministro della Salute e ha ricoperto molti ruoli a livello nazionale e locale: ha un'idea dell'importanza del gioco nelle città e cosa ha messo in atto per controllarlo, limitarlo o anche stimolarlo? "A livello locale non possiamo che mantenere alta la soglia di attenzione a livello sociale. Non ci vuole molto per capire che i rischi sono alti e vediamo tutti i giorni quello che capita. Ma non si può agire direttamente alla radice del problema se questo c'è, ovvio. Nessuno si pone in lotta con il mondo del gioco ma le precauzioni devono esserci. Poi le persone finiscono nella morsa dell'usura, e spesso peggio quella delle banche, delle finanziarie, di Equitalia, insomma contro quei sistemi sbagliati e mal calibrati che stiamo cercando di combattere e se possibile correggere".
Nel Lazio l'attuale governatrice Renata Polverini ha messo in atto un piano molto attento contro le ludopatie: "La governatrice forse dovrebbe pensare ad altri problemi che l'hanno vista coinvolta. Come detto l'attenzione sociale in relazione al mondo del gioco deve essere sempre alta a tutti i livelli amministrativi".
Continua ogni tanto a balzare fuori la proposta dell'apertura di nuovi casinò, magari 'mini' ma pur sempre sale da gioco a tutti gli effetti e nelle principali località turistiche. A Roma sarebbe praticabile? "Assolutamente no - risponde con fermezza Storace - già adesso l'offerta è molto ampia e ulteriori stimoli non farebbero che aumentare i casi critici specie nelle città grandi come la Capitale".
Il campanello d'allarme per le ludopatie deve essere sempre pronto a suonare anche se, effettivamente, i dati non parlano di disastro sociale legato al gioco. Ma chi finisce nella spirale rischia anche di cadere in quel trabocchetto che La Destra con Storace in testa, cerca di combattere. Proprio i primi di febbraio La Destra è scesa in piazza, a Roma, con una grande manifestazione per comunicare a tutti la propria denuncia sociale
"In effetti siamo l'unica forza politica impegnata a combattere temi che la gente, però, vive sempre di più nella quotidianità - spiega Francesco Storace - ribadisco il concetto che organismi come Equitalia e altri apparati statali, dovrebbero accanirsi contro chi non vuole pagare le tasse e non contro chi non può. Siamo contro l'attuale Governo che spalleggia le banche, gli squali della finanza e l'Europa che ha messo in piedi un vero business sulla pelle dei cittadini. È vero che la classe politica ha sperperato e ora non si può più scialacquare e che si devono fare sacrifici. Siamo pronti a farli ma senza assistere a questo massacro sociale". 

1 commento:

  1. certo che è piuttosto patetico aggrapparsi a chiunque purchè dica quello che voglio sentire
    questo farabutto è copartecipe del disastro , sodale del mafionano impunito , che ha scaraventato con la sua incompetenza e indifferenza il ns paese in un fosso costruito con le nostre stesse mani
    uno scadimento culturale volto ad allevare masse belanti e succubi , pronte a seguire il pastore verso il mattatoio

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